Il dibattito che si e’ acceso sulle istituzioni in Gran Bretagna puo’ fare riflettere profondamente sulla salute delle stesse istituzioni in Italia.
A Westminster viene rimproverato il suo legame troppo intimo con I media di Fleet Street. I media si dice devono essere indipendenti dalla politica e viceversa. In Italia si puo dire che non c’e’ un legame intimo tra politica e media ma una vera e propria sovrapposizione.
Un’altra accusa alla politica inglese e’ di aver permesso ad un individuo, Rupert Murdoch, di possedere circa il 40% della stampa inglese. Dopo avere impedito l’aquisizione della satellitare BSkyB da parte di Murdoch, si sta ora valutando la possibilita limitare a 20% la stampa posseduta da un solo individuo. In Italia una sola persona non solo possiede quasi la meta’ delle televisioni, non solo ha notevole influenza sull’altra meta’ ma possiede anche una parte significativa della stampa.
La premiership di Cameron e’ in discussione perche’ ha compiuto un errore di valutazione nel nominare come suo portavoce Coulson nonostante si sospettasse che sapesse delle intercettazioni illegali quando era direttore del News of the World. Gli errori di valutazione del presidente del consiglio italiano sono cosi' frequenti che sono difficili da quantificare. Si pensi solo alle nomine ministeriali da parte del presidente del consiglio di condannati come Previti, Brancher e Biondi e ai suoi stretti legami con condannati come Dell’Utri e Mangano per citarne solo alcuni.
A Westminster per accertare le varie responsabilita’ dopo lo scandalo delle intercettazioni ci sono stati una serie di interrogatori nelle commissioni parlamentari. Ieri Cameron e’ stato interrogato con quasi 200 domande in parlamento per spiegare il perche’ delle sue decisioni. Anche se in Italia sono previsti dall’ordinamento occorre chiedersi se questi metodi per accertare le responsabilita’ vengano usati correttamente. In fondo la salute delle istituzioni dipende fortemente dall’uso appropriato di questi strumenti.
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