Saturday 20 August 2011

Il Potere Positivo Dello Scandalo

La Gran Bretagna non è nuova a scandali che colpiscono e imbarazzano le sue istituzioni. È importante capire con quali strumenti la società risponde a questi eventi perché, nonostante questi scandali evidenzino un degrado etico e morale, le loro ripercussioni sono generalmente positive e purificatrici.

Lo scandalo non troppo lontano che ha coinvolto molti parlamentari di Westminster per i loro risarcimenti spesa ne è un ottimo esempio. Quando il quotidiano Daily Telegraph ha rivelato gli impropri rimborsi spesa da parte di molti parlamentari, la rabbia e l’indignazione popolare sono esplose con grande forza. Si capì subito che l’unica via di uscita da quella crisi era mettere in atto, velocemente, una strategia chiara con l’obiettivo di conferire nuovamente credibilità a Westminster, nello stesso tempo, riavvicinare la politica ai cittadini.

Con grande rapidità si creò un istituto indipendente (Ipsa) per regolamentare e controllare in modo trasparente e rigoroso i rimborsi spesa dei parlamentari. Lo Speaker della Camera dei Comuni si dimise per aver avallato un sistema visceralmente falsificato. I parlamentari colpevoli furono non solo espulsi dai rispettivi partiti, ma obbligati a risarcire gli importi illegittimamente utilizzati. Quelli sospettati di avere commesso illegalità furono celermente perseguiti penalmente. Quelli trovati poi colpevoli furono soggetti a pene esemplari. Nelle elezioni che hanno seguito lo scandalo, gli elettori hanno adeguatamente, e democraticamente, punito i parlamentari giudicati poco trasparenti, indipendentemente dai concomitanti accertamenti penali. 


La capacità della nazione di scioccarsi di fronte al palese degrado morale della Camera rappresentativa fu fondamentale nell’accendere un macchina messa in atto da media, giustizia e politica che ha poi determinato azioni concrete per ristabilire la onorabilità del Parlamento di Westminster. I media hanno saputo sia condurre un dibattito sulle istituzioni, sia mettere pressione alla politica per mettere in atto grandi riforme del sistema. La giustizia ha captato la gravità dell’accaduto ed è giunta a sentenza senza ritardi. Il Parlamento ha risposto alla indignazione generale con una credibile ristrutturazione interna. E i cittadini/elettori, con il loto voto, hanno fatto il resto. 


In passato la sinergia tra queste componenti è riuscita ad incanalare lo shock generato nel Paese e, soprattutto, a trasformarlo in forza positiva riformatrice che ha poi permesso di modernizzare radicalmente le istituzioni danneggiate. È per questo che possiamo essere certi che il recente scandalo delle intercettazioni illegali cambierà, ancora una volta, le regole della società britannica.

Friday 5 August 2011

Vacanze Parlamentari

Nei contratti di lavoro da ricercatore che ho firmato negli ultimi anni in Inghilterra e’ chiaramente stabilito che mi e’ permesso prendere dai 20 ai 24 giorni liberi all’anno. Non c’e’ da lamentarsi specialmente se pensiamo che contratti simili negli Stati Uniti offrono meno di 14 giorni liberi all’anno.


I parlamentari britannici hanno evidentemente contratti diversi. Stime conservatrici indicano che sono almeno 80 i loro giorni liberi. L’attivita’ della camera dei comuni generalmente si ferma per 4 settimane nel periodo natalizio, 3 settimane nel periodo pasquale e 6 settimane nel periodo estivo. A queste poi si aggiungono una settimana a febbraio e un’altra tra maggio e giugno. E’ importante anche notare che la settimana lavorativa dei nostri rappresenti a Westminster non consiste come per la maggior parte di noi di almeno cinque giorni ma di quattro.


Anche I parlamentari italiani non si ammazzano di lavoro. Oltre alle simili ferie estive ed invernali infatti i nostri paladini del lavoro hanno una settimana lavorativa che inizia il martedi’ e finisce il giovedi’. Stipendio a parte, un vero e proprio lavoro part-time che permette a molti di loro di avere ulteriori occupazioni. Nonostante questa settimana lavorativa di soli tre giorni occorre poi rilevare che la frequenza delle assenze di molti parlamentari italiani e’ a dir poco imbarazzante.


Perche’ c’e’ questa enorme differenza tra molti di noi e i nostri rappresentanti in parlamento? Non dovrebbero essere I parlamantari I piu’ instancabili dei lavoratori? Sono o non sono I nostri legislatori che ci dovrebbero guidare attraverso il loro esempio? Dopo tutto siamo noi cittadini che con le nostre tasse paghiamo il loro piu’ che sostanzioso stipendio.


In questo momento ci viene ripetutamente chiesto dai nostri datori di lavoro di lavorare sempre piu’ ore, di rinunciare a giorni liberi e di non pretendere aumenti di stipendio. Questa e’ la nostra risposta per sopravvivere in un periodo in cui le risorse sono limitate. La crescita dell’economia e’ ferma, il debito ci sovrasta e l’esistenza stessa dell’euro e’ in discussione. La risposta parlamentare: interminabili vacanze, preferibilmente con pellegrinaggi.

Monday 25 July 2011

Trasparenza Parlamentare

Nel lavoro di tutti I giorni molti di noi devono rendere conto a chi ci ha assunto di cosa facciamo durante la giornata lavorativa. I nostri datori di lavoro hanno spesso il potere di monitorare dettagliatamente la nostra attivita’ per determinare se siamo sufficientemente produttivi.

Poiche’ siamo noi ad eleggere I nostri rappresentati in parlamento e siamo noi coloro che gli provvedono lo stipendio, non dovremmo noi cittadini avere il diritto di sapere in dettaglio come I nostri parlamentari lavorano per noi? Queste informazioni potrebbero essere utili per molti cittadini per decidere al momento delle elezioni se confermargli la nostra fiducia con il voto oppure no.

Simon Hughes e’ il parlamentare che rappresenta a Westminster I cittadini di Southwork and Bermondsey tra cui ci sono anche io. Visitando il suo sito internet si possono trovare tutti I dettagli regolarmente aggiornati riguardanti la sua attivita’ lavorativa (http://simonhughes.org.uk/en/page/simon-s-recent-activity). L’agenda da lui pubblicata rivela ora per ora le sue attivita parlamentari, il suo lavoro per I cittadini di Southwork and Bermondsey e le sue attivita’ per il suo partito. Si puo’ anche vedere che Simon Hughes tipicamente inizia la giornata lavorativa alle 09:00 e la finisce alle 21:00 e che molto spesso il suo lavoro e’ svolto durante la maggior parte dei fine settimana.

Questo tipo di informazioni sono fondamentali perche’ permette a noi cittadini di giudicare meglio l’operato del nostro parlamentare. Per esempio possiamo identificare le priorita’ del suo lavoro, le sue responsabilita e valutare anche se il nostro rappresentante sia un duro lavoratore oppure una scansafatiche.

Ho provato a ricercare lo stesso tipo di informazioni nei siti di molti parlamentari italiani tra cui Francesco Rutelli, Alfonso Papa, Francesco Pardi, Massimo D’Alema, Marcello Dell’Utri, Pier Ferdinando Casini e Italo Bocchino. Che cosa ho trovato? Lascio a voi immaginare.

Friday 22 July 2011

Politica Comparata

Il dibattito che si e’ acceso sulle istituzioni in Gran Bretagna puo’ fare riflettere profondamente sulla salute delle stesse istituzioni in Italia.


A Westminster viene rimproverato il suo legame troppo intimo con I media di Fleet Street. I media si dice devono essere indipendenti dalla politica e viceversa. In Italia si puo dire che non c’e’ un legame intimo tra politica e media ma una vera e propria sovrapposizione.


Un’altra accusa alla politica inglese e’ di aver permesso ad un individuo, Rupert Murdoch, di possedere circa il 40% della stampa inglese. Dopo avere impedito l’aquisizione della satellitare BSkyB da parte di Murdoch, si sta ora valutando la possibilita limitare a 20% la stampa posseduta da un solo individuo. In Italia una sola persona non solo possiede quasi la meta’ delle televisioni, non solo ha notevole influenza sull’altra meta’ ma possiede anche una parte significativa della stampa.


La premiership di Cameron e’ in discussione perche’ ha compiuto un errore di valutazione nel nominare come suo portavoce Coulson nonostante si sospettasse che sapesse delle intercettazioni illegali quando era direttore del News of the World. Gli errori di valutazione del presidente del consiglio italiano sono cosi' frequenti che sono difficili da quantificare. Si pensi solo alle nomine ministeriali da parte del presidente del consiglio di condannati come Previti, Brancher e Biondi e ai suoi stretti legami con condannati come Dell’Utri e Mangano per citarne solo alcuni.


A Westminster per accertare le varie responsabilita’ dopo lo scandalo delle intercettazioni ci sono stati una serie di interrogatori nelle commissioni parlamentari. Ieri Cameron e’ stato interrogato con quasi 200 domande in parlamento per spiegare il perche’ delle sue decisioni. Anche se in Italia sono previsti dall’ordinamento occorre chiedersi se questi metodi per accertare le responsabilita’ vengano usati correttamente. In fondo la salute delle istituzioni dipende fortemente dall’uso appropriato di questi strumenti.

Thursday 21 July 2011

I Problemi di Cameron

Dopo la drammatica giornata di ieri, oggi Cameron si e’ sottoposto al duro scrutinio del Parlamento sullo scandalo delle intercettazioni. Da questo e’ nato un dibattito che ha evidenziato chiaramente I problemi del primo ministro.


Il piu’ grave riguarda la sua decisione di nominare Andy Coulson come suo portavoce nonostante I sospetti che Coulson sapeva delle intercettazioni illegali quando era direttore del News of the World. I critici del primo ministro rivendicano che la scelta di Andy Coulson ha dimostrato come il primo ministro non abbia la capacita’ di fare le scelte giuste che la nazione richiede. Molti quindi chiedono le sue dimissioni.


Un altro problema riguarda I legami di Cameron con altri personaggi di rilievo dell’impero di Murdoch come l’arrestata Rebekah Brooks. Ci si chiede se il primo ministro sia la persona giusta per riformare un sistema in cui fino a poco tempo fa si trovava evidentemente a proprio agio.


Due dei piu’ alti funzionari della polizia si sono gia’ dimessi. Il News of the World ha chiuso e Rebekah Brooks di News International si e’ dimessa. Molti si chiedono come mai nessun politico ci abbia ancora rimesso la testa e come mai la politica debba essere immune al contrario di polizia e media.


Oggi la performance di Cameron e’ stata convincente in una camera dei comuni aggressiva e in cerca di risposte chiare. Tuttavia rimane ancora da vedere se Cameron ha convinto definitivamente I parlamentari di avere la capacita di liberarsi velocemente da uno scandalo a lui tossico. C’e’ la percezione che anche se il primo ministro sopravvivera a questi eventi ne uscira’ fortemente indebolito.

Wednesday 20 July 2011

GB: Cambiamenti in Vista

Apro il mio blog in una giornata a dir poco incredibile qui a Westminster. Lo scandalo delle intercettazioni da parte di News of the World ha aperto un dibattito principalmente su tre fronti.

Il primo riguarda la polizia. I presunti pagamenti di giornalisti a poliziotti in cambio di informazioni, assunzioni poco trasparenti nel corpo di polizia e favori garantiti ad alti ufficiali da parte dei media indicano che questa polizia e’ pervasa da elementi di corruzione e/o incompetenza.

Il secondo aspetto riguarda I media stessi. Fino a poco tempo fa le informazioni ottenute illegalmente non hanno mai suscitato forti reazioni da parte della societa. Il perche’ di questo e’ che le vittime di questi metodi sembravano essere esclusivamente politici, celebrita’ e persone potenti in generale. Poi pero’ e’ emerso che questi metodi erano anche usati per avere informazioni su persone molto vulnerabili. A questo punto tutto e’ cambiato. La societa’ ha deciso che I media avevano passato il limite ed ha reagito rabbiosamente con conseguenze ancora da definire.

Il terzo aspetto riguarda la politica. Margaret Thatcher, Tony Blair, Gordon Brown e ora David Cameron sono sempre stati in intimi rapporti con I media ed in particolare con l’impero di Murdoch. Negli ultimi giorni pero’ dimissioni di alti esponenti della polizia e vari arresti di persone coinvolte nelle intercettazioni vicine a David Cameron hanno evidenziato le impropieta’ della relazione troppo stretta tra politica e media.

Non ci sono dubbi che dai prossimi giorni polizia, media, politica e le loro relazioni cambieranno radicalmente. Occorre ora vedere se questi cambiamenti saranno guidati da David Cameron la cui sopravvienza a questi eventi e’ tutt’altro che certa.